Caro Sindaco ... pardon, caro
Direttore, intanto auguri per l'impresa che ti accingi ad affrontare, se i
risultati ti saranno, come credo, favorevoli.
Non credo che sia la scomparsa
dei partiti in sé, ma un cambiamento più profondo che ha prodotto conseguenze
anche più gravi, come il deterioramento dei rapporti umani. Al posto dei
partiti avrebbero potuto esserci associazioni, circoli, iniziative varie che
solitamente nascono e operano nei piccoli centri; invece sono sempre meno
frequenti e tanti giovani, intellettuali, cittadini preferiscono muoversi in
proprio, aspettare che altri facciano forse, ritirarsi a vita privata.
I motivi di ciò li conosciamo
nbene, ma voglio ricordare soltanto la sfiducia nelle Istituzioni (parola grossa,
certo!) e nella stessa società, negli individui, negli altri. Inoltre la
mancanza di lavoro, la caduta dei valori, il senso dell’incertezza; in una
reltà del genere non è facile prendere iniziative. Tu parli di “dibattito”, ma
qualora dibattessero avrebbero speranza di poter realizzare anche una parte
minima di quanto deciso o programmato? La burocrazia e la corruzione, come tu
spesso ripeti, toglierebbero coraggio anche ai più audaci, se ce ne fossero.
La composizione delle liste deve
rispondere a diversi requisiti, e quello delle parentele non è assolutamente da
trascurare, lo si è sempre fatto. Certo non deve essere l’elemento portante, ma
se la lista è perfetta e non vince, … serve a poco; bisogna trovare il giusto
equilibrio.
I programmi sono “ripetizioni di
luoghi comuni” ? Beh, abbiamo ben da chi imparare, se guardiamo più su! Ti
sarai accorto credo che per stilare programmi dignitosi si sarebbe dovuto
iniziare l’analisi della realtà locale almeno un anno fa, sollecitando la
partecipazione dei volenterosi e dibattendo sulle cose concrete, anche le più
piccole. Partire dalla conoscenza del territorio, le possibilità di gestirlo
nel modo migliore, l’individuazione delle risorse presenti in esso, ma anche la
disponibilità di risorse umane, è il modo corretto di procedere. Tutto questo
si può ancora fare: i primi due o tre mesi di amministrazione possono essere
dedicati in gran parte a questa attività.
Si discrimina? Forse, ma credo
meno di prima. Uno degli aspetti positivi derivante dalla scomparsa dei partiti
potrebbe essere quello, che ci si può dividere sulle cose e sui fatti, e non
sulle tessere, come talvolta succedeva prima.
Per farla breve, su una cosa
concordo pienamente con te: “CHE PROPRIO NELLE ISTITUZIONI LOCALI PUO’ TROVARSI
IL BANDOLO DELLA MATASSA”. La difesa della Costituzione può ben partire dalla
soluzione dei problemi locali, se i TERRITORI potessero in qualche modo far
giungere DIRETTAMENTE la loro voce alle alte sfere, senza falsi o deboli
intermediari; altro che legge elettorale!